Studio di Psicologia e Psicoterapia ad indirizzo Psicoanalitico Relazionale

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Specializzazioni

La dott.ssa Ambrosioni di Roma riceve presso il suo studio privato in Via Atto Vannucci 16.

Aree di intervento

  • Disturbi dell’umore
  • disturbo depressivo maggiore,
  • disturbo distimico,
  • disturbo bipolare,
  • disturbo ciclotimico.
  • Disturbi d’ansia
  • attacchi di panico,
  • fobia specifica,
  • fobia sociale,
  • disturbo ossessivo-compulsivo,
  • disturbo post-traumatico da stress,
  • disturbo acuto da stress,
  • disturbo d’ansia generalizzato
  • Disturbi somatoformi
  • ipocondria,
  • disturbi di somatizzazione,
  • disturbi di conversione,
  • disturbo da dismorfismo corporeo,
  • disturbo algico
  • Difficoltà di elaborazione del lutto
  • Disturbi del sonno
  • dissonnie (insonnia, ipersonnia, disturbo circadiano del ritmo sonno veglia)
  • parasonnie (disturbo da incubi, terrore nel sonno, sonnambulismo)
  • Disturbi di Personalità


  • Titolo diapositiva

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  • Disturbi dell'Umore

    Cosa comportano: alterazioni persistenti dell’umore, come tristezza profonda, apatia, perdita di interesse, senso di vuoto o di colpa. 

    In tutti i disturbi dell’umore, il nucleo alla base del disagio è di origine depressiva e può assumere forme diverse.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive stati depressivi, anche lievi, ma costanti, o alternanze emotive che compromettono il benessere quotidiano.

    Benefici attesi: maggiore consapevolezza emotiva, recupero della motivazione, miglioramento dell’autostima e della qualità di vita.


    Disturbo depressivo Maggiore


    Cosa comporta: umore depresso, insonnia, ipo od iperfagia, perdita di interesse e piacere per quasi tutte le attività per almeno due settimane con compromissione dei vari ambiti della vita quotidiana.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive prolungati stati di tristezza, di mancanza di speranza e di energia, stanchezza, difficoltà di concentrazione, tendenza alla colpa ed all’autosvalutazione.

    Benefici: recupero della capacità di infuturarsi e delle abilità individuali compresse dal disagio attraverso la comprensione delle cause sottostanti.


    Disturbo distimico


    Cosa comporta: umore depresso per la maggior parte del tempo da almeno due anni. 

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi ha un disagio simile al disturbo depressivo maggiore, ma ha sintomi meno limitanti ed intensi.

    Benefici attesi: recupero della capacità di infuturarsi e delle abilità individuali compresse dal disagio attraverso la comprensione delle cause sottostanti.


    Disturbo Bipolare


    Cosa comporta: Variazioni ricorrenti, marcate e consistenti dell’umore, solitamente caratterizzate dall’alternarsi di uno stato emotivo depresso ed uno stato emotivo esageratamente espansivo (mania od ipomania). 

    La variazione è molto evidente e causa disagio significativo nelle aree di funzionamento individuale.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive marcate variazioni dello stato d’animo che limitano profondamente la sua vita.

    Benefici attesi: Favorire la comprensione del nucleo depressivo originario e dei fattori presenti e passati alla base del viraggio dell’umore, permettendo una maggiore capacità di gestire il proprio comportamento.


    Disturbo ciclotimico


    Cosa comporta: alterazione dell’umore cronica e fluttuante fra periodi depressivi e periodi di umore espansivo per un periodo di 2 anni. I periodi liberi da sintomi non superano i 2 mesi.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive stati fluttuanti dell’umore, meno marcati del disturbo bipolare e che generano una significativa compromissione nella vita quotidiana. 

    Benefici attesi: favorire la comprensione delle cause alla base del nucleo depressivo e della variazione dell’umore per migliorare la qualità di vita dell’individuo e la capacità di gestire i propri comportamenti.


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  • Disturbi d'Ansia

    Cosa comportano: paure intense, tensione costante, sintomi fisici (tachicardia, tremori, sudorazione), pensieri ripetitivi e invalidanti.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive con ansia generalizzata o specifica (fobie, attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, ansia sociale, disturbo post-traumatico da stress, disturbo acuto da stress)

    Benefici attesi: riduzione dei sintomi, recupero di una sana gestione della propria vita, maggiore serenità mentale e autonomia nella vita quotidiana.


    Attacchi di Panico


    Cosa comportano: insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore spesso associati ad una sensazione di catastrofe imminente. Sono presenti dispnea, palpitazioni, dolore o fastidio al petto, sensazione di asfissia o di soffocamento, paura di impazzire o di perdere il controllo. I sintomi si sviluppano repentinamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti.

    Quando gli attacchi di panico si manifestano in situazioni o luoghi dai quali sarebbe imbarazzante o difficile allontanarsi (essere in mezzo alla folla, in coda, in autobus, in treno, in automobile, essere fuori casa da soli) e si sviluppano condotte di evitamento ed intenso disagio, l’agorafobia diventa un criterio aggiuntivo di identificazione del malessere. 

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi ha sperimentato episodi di panico, anche isolati, o vive nel timore che si ripetano.

    Benefici attesi: comprensione delle cause alla base del disagio, riduzione della frequenza dei malesseri, recupero della libertà e della sicurezza personale.


    Fobie Specifiche e Sociali


    Cosa comportano: paure irrazionali verso oggetti, situazioni (es. aerei, aghi) o contesti sociali (parlare in pubblico, essere osservati).

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi evita situazioni per paura e sente limitanti conseguenze sulle attività quotidiane.

    Benefici attesi: superamento delle paure, miglioramento della qualità della vita sociale e personale.


    Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)


    Cosa comporta: pensieri intrusivi e ripetitivi accompagnati da rimuginazioni mentali o comportamenti ritualistici per ridurre l’ansia.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi sente di essere prigioniero di pensieri o azioni che non riesce a comprendere ed a controllare.

    Benefici attesi: diminuzione dei sintomi ossessivi, maggiore serenità e libertà mentale attraverso la comprensione delle cause sottostanti il disagio.


    Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD)


    Cosa comporta: rivivere esperienze traumatiche attraverso flashback, incubi, ipervigilanza o evitamento per un periodo di tempo superiore ad un mese dall’evento traumatico.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi ha vissuto traumi (incidenti, violenze, lutti improvvisi) che continuano a influenzare la vita quotidiana.

    Benefici attesi: elaborazione del trauma, riduzione della sofferenza, recupero del senso di sicurezza.


    Disturbo acuto da stress:


    E' lo sviluppo di ansia, sintomi dissociativi e di altro tipo che compaiono entro un mese dall’esposizione all’evento traumatico.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi ha vissuto traumi (incidenti, violenze, lutti improvvisi) che continuano a influenzare la vita quotidiana.

    Benefici attesi: elaborazione del trauma, riduzione della sofferenza, recupero del senso di sicurezza.


    Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD)


    Cosa comporta: preoccupazioni eccessive nei diversi contesti di vita, costanti e difficili da controllare, anche in assenza di motivi concreti.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive con tensione cronica, insonnia, irrequietezza e sensazione di essere sopraffatto.

    Benefici attesi: gestione dell’ansia attraverso la comprensione delle cause emotive soggiacenti, miglioramento del benessere psicofisico e delle relazioni.


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  • Disturbi Somatoformi

    Cosa comportano: sintomi fisici (dolori, malesseri) senza cause mediche evidenti; i malesseri nascondono conflitti emotivi.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi sperimenta disturbi come ipocondria, somatizzazioni, disturbi di conversione, disturbo algico, disturbo da dismorfismo corporeo.

    Benefici attesi: riconoscimento del legame mente-corpo, riduzione del disagio, maggiore equilibrio emotivo.


    Ipocondria: è una preoccupazione legata al timore o convinzione di avere una grave malattia, basata sull’erronea interpretazione di sintomi o funzioni corporee. Visite mediche ripetute, esami diagnostici e rassicurazioni da parte dei medici servono poco ad alleviare la preoccupazione riguardante la malattia o la sofferenza fisica.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive ricorrenti e limitanti preoccupazioni sul proprio stato di salute fisica che non sono giustificati da una condizione medica.

    Benefici attesi: ricollegare i significati emotivi alla base delle ricorsive preoccupazioni somatiche per interrompere la sproporzionata e limitante centratura sul corpo.


    Disturbo di somatizzazione: condizione polisintomatica caratterizzata dalla associazione di dolore e sintomi gastrointestinali, sessuali e pseudo-neurologici.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive un disagio fisico non spiegabile da una condizione medica generale essendoci la prevalente influenza di un disagio emotivo.

    Benefici attesi: comprensione dei significati emotivi del disagio che limitano l’espressione delle potenzialità individuali.


    Disturbo di conversione: è caratterizzato dalla presenza di sintomi riguardanti le funzioni motorie volontarie (alterazione della coordinazione e dell’equilibrio, paralisi ed astenia localizzate, afonia, difficoltà a deglutire o sensazione di nodo in gola, ritenzione urinaria) o sensitive (perdita della sensibilità tattile o dolorifica, diplopia, cecità, sordità ed allucinazioni) in assenza di una condizione neurologica o medica generale.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive un disagio fisico non spiegabile da una condizione neurologica o medica generale, essendoci la prevalente influenza di un disagio emotivo.

    Benefici attesi: comprensione dei significati emotivi del disagio che limitano l’espressione delle potenzialità individuali, rendendo il corpo una zavorra anziché un ponte in connessione con l’ambiente esterno.


    Disturbo algico: è caratterizzato dal dolore come punto focale principale dell’alterazione clinica. Qualche fattore psicologico ha un ruolo importante nell’esordio, nella gravità e nell’esacerbazione del sintomo.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive un disagio fisico in cui il dolore è una componente marcata del quadro clinico; il disagio non è spiegabile esclusivamente da una condizione medica generale, essendoci l’influenza di un disagio emotivo.

    Benefici attesi: comprensione dei significati emotivi del disagio che limitano l’espressione delle potenzialità individuali.


    Disturbo da Dismorfismo Corporeo (BDD)


    Cosa comporta: preoccupazione eccessiva per difetti fisici percepiti, spesso inesistenti o minimi.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive con un’immagine negativa del proprio corpo che influenza negativamente l’autostima e le relazioni.

    Benefici attesi: attraverso la comprensione dei significati alla base del disagio, si mira a favorire il miglioramento dell’autopercezione, dell’autostima e la riduzione della sofferenza legata al corpo.



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  • Elaborazione del Lutto

    Cosa comporta: il lutto è uno stato psicologico conseguente alla perdita di una figura significativa che ha fatto parte integrante della propria esistenza. La perdita può riguardare un oggetto esterno come la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo, oppure un oggetto interno come il venire meno di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale, un fallimento personale. Dal lutto che comporta sempre l’identificazione con l’oggetto d’amore perduto, si esce attraverso un processo di elaborazione psichica o "lavoro del lutto". 

    L’elaborazione del lutto prevede uno stadio di diniego in cui il soggetto rifiuta l’idea della perdita, uno stadio di accettazione in cui la perdita viene ammessa ed uno stadio di distacco dall’oggetto perduto con reinvestimento su altri oggetti dell’investimento emotivo. 

    Le cerimonie e le pratiche rituali svolgono un ruolo importante per favorire l’elaborazione della perdita. 

    Un blocco nel lavoro del lutto porta a condizioni depressive che insorgono quando il soggetto non riesce a separarsi da ciò che ha perduto, non potendo reinvestire nell’ambiente esterno. In questo caso, il dolore del lutto da normale, diventa patologico. Il lutto può, pertanto, avere caratteristiche affini al disturbo depressivo maggiore che, però, viene diagnosticato solo se i sintomi persistono per più di due mesi dalla perdita subìta.

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi è bloccato nell’elaborazione del lutto, non riuscendo veramente a reinvestire nella quotidianità le proprie energie e risorse personali ancora concentrate sulla perdita subìta.

    Benefici attesi: favorire l’integrazione della perdita nella vita dell’individuo attraverso la comprensione delle cause che ne impediscono l’elaborazione.


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  • Disturbi del Sonno

    I disturbi del sonno si suddividono in quattro sezioni, a seconda della presunta causa che ne è alla base. 

    Le dissonnie e le parasonnie appartengono ai disturbi primari del sonno. Vi sono, inoltre, disturbi del sonno spiegabili da una condizione medica generale od indotti dalla concomitante o recente interruzione dell’uso di una sostanza, farmaci inclusi. Molti disturbi del sonno, sono la conseguenza di disturbi dell’umore, di disturbi di ansia o di sindromi post-traumatiche. Il loro decorso, pertanto, segue quello delle patologie che li determinano.

    Cosa comportano: le dissonnie (insonnia, ipersonnia, disturbo circadiano del ritmo sonno veglia) comportano anomalie nella quantità, qualità e ritmo del sonno. 

    Le parasonnie (disturbo da incubi, terrore nel sonno, sonnambulismo) sono, invece, caratterizzate da comportamenti anomali durante specifici stadi del sonno o nei passaggi sonno veglia. 


    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi vive un disturbo cronico del sonno conseguente ad un disagio psicologico che causa significative compromissioni nel funzionamento sociale e lavorativo.

    Benefici attesi: favorire il ripristino di un sonno salutare e del conseguente benessere nelle relazioni sociali attraverso l’individuazione e la comprensione delle dinamiche alla base del disturbo alla base (disturbo dell’umore, disturbo d’ansia, sindromi post-traumatiche.


    Le dissonnie

     

    Cosa comportano: difficoltà ad iniziare o mantenere il sonno (insonnia) od esperienze di sonnolenza eccessiva (ipersonnolenza). 

    A chi è rivolta la psicoterapia: a chi soffre di insonnia od ipersonnia.

    L’insonnia è definibile come la difficoltà ad addormentarsi od a mantenere il sonno oppure ad una combinazione di entrambe. Il disturbo dura per almeno tre notti in una settimana per un periodo di almeno tre mesi e causa significative compromissioni nel funzionamento sociale e lavorativo. Un’eccessiva preoccupazione per il fatto di non dormire, può esacerbare il disturbo, generando una sorta di circolo vizioso che mantiene il disagio. L’insonnia cronica induce deterioramento dell’umore, abbassamento del livello dell’energia e dell’attenzione ed un aumento della sensazione di affaticamento e di malessere. 

    L’ipersonnia è caratterizzata da un’eccessiva sonnolenza, da estesi periodi di sonno oppure da un numero eccessivo di periodi brevi di sonno durante la giornata che dura da almeno tre mesi e causa una significativa compromissione del funzionamento sociale e lavorativo.


    Il disturbo circadiano del ritmo sonno veglia è una persistente difficoltà del sonno caratterizzata da una differenza fra il ritmo sogno veglia dell’individuo e la richiesta del mondo esterno. Il soggetto rimane sveglio quando dovrebbe andare a dormire e viceversa. Se non si interviene, i sintomi possono durare anni o decenni.

    Benefici attesi: risoluzione delle anomalie del sonno che recano un disagio significativo nella vita quotidiana dell’individuo attraverso la comprensione dei fattori emotivi soggiacenti.


    Le parasonnie


    Cosa comportano: un comportamento anomalo in specifiche fasi del sonno o nella transizione sonno-veglia.

    Disturbo da incubi: sogni spaventosi ricorrenti che generano disagio.


    Il Disturbo dell’arousal del sonno non REM del tipo con terrore nel sonno caratterizzato da risvegli bruschi che iniziano con un grido di panico o con un pianto e che durano circa 10 minuti. Il disturbo comporta ansia intensa, sudorazione, respiro affannoso ed arrossamento della cute. Negli adulti esordisce fra i 20 ed i 30 anni e tende a diventare cronico.


    Il Disturbo dell’arousal del sonno NON REM del tipo con sonnambulismo è caratterizzato da episodi ripetuti di attività motorie complesse che iniziano durante il sonno e comprendono un’ampia varietà di comportamenti.

    Benefici attesi: risoluzione delle anomalie del sonno attraverso l’individuazione e la comprensione dei disturbi emotivi sottostanti.


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  • Disturbi di Personalità

    Cosa comportano: modalità di pensiero costanti, rigide e disadattive di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di sé stessi. 

    Il modello di esperienza interiore devia marcatamente dalle aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo, inflessibile, stabile nel tempo e determina una compromissione significativa del funzionamento sociale, lavorativo e di altre aree importanti. 

    A chi è rivolta la psicoterapia: a soggetti che presentano un disagio a più livelli: nella percezione ed interpretazione di sé dell’altro e degli avvenimenti (cognitività); nella risposta affettiva che non risulta coerente al contesto (affettività), nel funzionamento interpersonale; nel controllo degli impulsi.

    Benefici attesi: favorire la consapevolezza emotiva dei fattori alla base del modello rigido di comportamento e di interpretazione di sé, dell’altro e delle relazioni per migliorare la capacità di adattamento all’ambiente circostante.


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